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Già a partire dalla prefazione di Micaela Castiglioni che ci sollecita con alcune stimolanti riflessioni sul libro “NEL FRATTEMPO Storie di un altro mondo in questo mondo”, di Barbara Mapelli, uscito a Febbraio per Unicopli, andiamo a toccare il nocciolo degli snodi delle culture lgbtqia+, entrando in medias res.

In un testo che attraversa un problematico territorio d’indagine sul disagio della civiltà oscillante tra norma e scelta, le parole hanno un forte rilievo identitario, a partire dall’acronimo stesso lgbtqia+, come sottolinea acutamente l’intermezzo di Maria Gloria Pisani.

Il transito dentro il proprio corpo come esperienza di vita che attraversa l’angoscia dell’”esserci”, nel “frattempo”, in uno spazio transizionale, apre una finestra su spazi singolari e plurali di narrazioni di sé in cui l’autrice affronta il tema della cultura di genere, di cui si occupa da tempo e su cui ha pubblicato altri volumi, saggi e articoli.

Tempo, ma anche spazio, dove si tratta di esplorare, con una cassetta di attrezzi pedagogici e interpretativi, il territorio accidentato e polimorfo di quelle realtà che nel nostro paese hanno contrassegnato una rappresentazione di esperienze non solo diverse, ma a volte contradditorie, come avviene nei riti di passaggio, delle collettività nascenti fino al loro consolidamento.

La rassegna delle comunità lgbtqia+ del nostro Paese si apre con un quadro circostanziato su Arcilesbica e sull’ambivalenza che contraddistingue questa associazione fin dagli anni Ottanta riguardo ai temi legati al più generale movimento delle donne.

Il libro prosegue con una carrellata su Arcigay, l’organizzazione nata da una costola del FUORI, fondato da Angelo Pezzana. Significativo che tra i  riferimenti più rilevanti venga ricordato, tra gli altri,  Mario Mieli, esponente estremo e quasi dimenticato del movimento, che già nel 1977 aveva pubblicato per Einaudi Elementi di critica omosessuale, opera fondamentale per le teorie di genere.

E per finire, particolarmente  interessante e rilevante è la seconda parte del libro che entra nel merito dei binomi, non escludenti ma inclusivi, di  sesso e amore, gelosia e fedeltà, norma e natura, per inoltrarsi nella terza parte dentro le storie delle famiglie e delle loro associazioni, fino a  concludere con un varco di apertura sulle città più virtuose, vale a dire le meno soggette agli stereotipi di genere.

a cura di Giuditta Pieti

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